ADAMI & ASSOCIATI
Futuro del lavoro: i 6 trend di Gartner per il mondo HR
ADAMI & ASSOCIATI, Italy, New York, United States
Quali sono gli aspetti cruciali intorno ai quali si concentrano i
responsabili delle risorse umane
per quanto riguarda il
futuro del lavoro ? Stando ad un’indagine di Gartner la maggior parte dei
CHRO
(chief human resources officers) focalizza la propria attenzione sulla
gig economy, sulla forza lavoro multigenerazionale e invecchiata
nonché
sull’intelligenza artificiale. Non ci possiamo stupire di questa visione, sono infatti questi i temi “forti” che definiscono il futuro del lavoro, così come da tempo viene spiegato nella letteratura del settore. Ma non ci si può certo limitare a delineare quello che avverrà nei prossimi anni seguendo queste tre direttive, secondo Gartner, infatti,
ci sono almeno 6 trend estremamente importanti
ai quali bisogna guardare. Nello specifico si parla di barriere all’accesso al lavoro, di lavoro a distanza, di trasparenza, di automazione, dei dati dei dipendenti e infine dell’eliminazione del leaning on the job. Il lavoro del futuro: eliminare le barriere all’accesso al lavoro
Non ci sono dubbi, il mondo del lavoro del futuro deve essere
un mondo senza barriere d’accesso , e con le nuove tecnologie è finalmente possibile farlo in modo completo. Infatti l’intelligenza artificiale e altre tecnologie innovative riducono concretamente questi impedimenti; alle aziende non resta che fare gli ultimi passi per aumentare l’accessibilità delle proprie attività. Entro il 2023, secondo Gartner, grazie ai progressi compiuti in questo senso, si potrà contare su un
triplicarsi della disabilità nella forza lavoro. I responsabili delle risorse umane devono a loro volta attivarsi per assicurare che
non esistano della barriere all’accesso né a livello di sistemi di ricerca e selezione del personale
né a livello della successiva gestione del personale dipendente. Non è tutto qui, oltre ad eliminare eventuali impedimenti nei confronti di dipendenti o futuri dipendenti con disabilità d’ordine mentale e fisico, i CHRO sono tenuti a fornire ai manager tutta la formazione necessaria per poter gestire al meglio il personale. La crescita del lavoro da remoto
Sempre più dipendenti chiedono di poter lavorare a distanza. Questo trend è destinato a salire ulteriormente, stando a Gartner
la domanda di lavoro a distanza aumenterà del 30% entro il 2020,
soprattutto con l’ingresso nel mondo del lavoro della Generazione Z. Attualmente (e nonostante i vantaggi per le aziende garantiti dallo smart working), sembra però che solamente il 56% dei dirigenti d’azienda conceda ai propri dipendenti la possibilità di
lavorare da remoto
(così come affermato dal sondaggio Reimagine HR Employee Survey di Gartner). Questo dato però è destinato ad aumentare con i responsabili delle risorse umane che avranno il compito di convincere i dirigenti a muoversi in tal senso: le aziende che continueranno ad opporsi al lavoro da remoto saranno destinate ad avere
un minor potere nell’attirare e quindi nel trattenere i talenti. Il lavoro del futuro è trasparente
Trasparenza : ecco un’altra richiesta che viene dai dipendenti. Il 71% dei dipendenti, secondo le indagini di Gartner, è convinto che i propri datori di lavoro debbano aumentare la propria trasparenza, fino a farla diventare “radicale”. L’utilizzo etico dei dati dei dipendenti
Negli ultimi anni, anche a livello normativo, si è posta una grande attenzione all’uso etico dei dati dei clienti e anche dei dipendenti. Questo percorso, però, è appena iniziato e c’è ancora tanta strada da fare, con tanti ostacoli da superare. L’automazione delle attività manageriali
Molte attività attualmente portate avanti dai manager potrebbero in realtà essere gestite dall’intelligenza artificiale. La conseguenza diretta sarà quella di poter spostare parte dell’attenzione dei manager
su attività più strategiche,
tendenza che in realtà, nel futuro del lavoro, coinvolgerà diverse figure professionali.
#J-18808-Ljbffr
responsabili delle risorse umane
per quanto riguarda il
futuro del lavoro ? Stando ad un’indagine di Gartner la maggior parte dei
CHRO
(chief human resources officers) focalizza la propria attenzione sulla
gig economy, sulla forza lavoro multigenerazionale e invecchiata
nonché
sull’intelligenza artificiale. Non ci possiamo stupire di questa visione, sono infatti questi i temi “forti” che definiscono il futuro del lavoro, così come da tempo viene spiegato nella letteratura del settore. Ma non ci si può certo limitare a delineare quello che avverrà nei prossimi anni seguendo queste tre direttive, secondo Gartner, infatti,
ci sono almeno 6 trend estremamente importanti
ai quali bisogna guardare. Nello specifico si parla di barriere all’accesso al lavoro, di lavoro a distanza, di trasparenza, di automazione, dei dati dei dipendenti e infine dell’eliminazione del leaning on the job. Il lavoro del futuro: eliminare le barriere all’accesso al lavoro
Non ci sono dubbi, il mondo del lavoro del futuro deve essere
un mondo senza barriere d’accesso , e con le nuove tecnologie è finalmente possibile farlo in modo completo. Infatti l’intelligenza artificiale e altre tecnologie innovative riducono concretamente questi impedimenti; alle aziende non resta che fare gli ultimi passi per aumentare l’accessibilità delle proprie attività. Entro il 2023, secondo Gartner, grazie ai progressi compiuti in questo senso, si potrà contare su un
triplicarsi della disabilità nella forza lavoro. I responsabili delle risorse umane devono a loro volta attivarsi per assicurare che
non esistano della barriere all’accesso né a livello di sistemi di ricerca e selezione del personale
né a livello della successiva gestione del personale dipendente. Non è tutto qui, oltre ad eliminare eventuali impedimenti nei confronti di dipendenti o futuri dipendenti con disabilità d’ordine mentale e fisico, i CHRO sono tenuti a fornire ai manager tutta la formazione necessaria per poter gestire al meglio il personale. La crescita del lavoro da remoto
Sempre più dipendenti chiedono di poter lavorare a distanza. Questo trend è destinato a salire ulteriormente, stando a Gartner
la domanda di lavoro a distanza aumenterà del 30% entro il 2020,
soprattutto con l’ingresso nel mondo del lavoro della Generazione Z. Attualmente (e nonostante i vantaggi per le aziende garantiti dallo smart working), sembra però che solamente il 56% dei dirigenti d’azienda conceda ai propri dipendenti la possibilità di
lavorare da remoto
(così come affermato dal sondaggio Reimagine HR Employee Survey di Gartner). Questo dato però è destinato ad aumentare con i responsabili delle risorse umane che avranno il compito di convincere i dirigenti a muoversi in tal senso: le aziende che continueranno ad opporsi al lavoro da remoto saranno destinate ad avere
un minor potere nell’attirare e quindi nel trattenere i talenti. Il lavoro del futuro è trasparente
Trasparenza : ecco un’altra richiesta che viene dai dipendenti. Il 71% dei dipendenti, secondo le indagini di Gartner, è convinto che i propri datori di lavoro debbano aumentare la propria trasparenza, fino a farla diventare “radicale”. L’utilizzo etico dei dati dei dipendenti
Negli ultimi anni, anche a livello normativo, si è posta una grande attenzione all’uso etico dei dati dei clienti e anche dei dipendenti. Questo percorso, però, è appena iniziato e c’è ancora tanta strada da fare, con tanti ostacoli da superare. L’automazione delle attività manageriali
Molte attività attualmente portate avanti dai manager potrebbero in realtà essere gestite dall’intelligenza artificiale. La conseguenza diretta sarà quella di poter spostare parte dell’attenzione dei manager
su attività più strategiche,
tendenza che in realtà, nel futuro del lavoro, coinvolgerà diverse figure professionali.
#J-18808-Ljbffr