ADAMI & ASSOCIATI
Export Manager: ruolo, compiti, competenze e guadagno
ADAMI & ASSOCIATI, Italy, New York, United States
L' Export Manager
è uno tra i profili più ricercati dalle aziende in questo periodo. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, la richiesta di questa figura professionale ha visto un
incremento del 20% nel mercato del lavoro . E si rivolge, per lo più, ad individuare candidati che dispongano di almeno cinque anni di esperienza nel settore e che abbiano acquisito un’eccellente capacità a destreggiarsi tra i mercati esteri. Chi è l’Export Manager e quali sono le sue mansioni
L' Export Manager
è una figura professionale chiave per le aziende che vogliono espandersi e affermarsi sui mercati esteri. Il suo ruolo è quello di sviluppare il mercato internazionale dell’azienda, coordinando le attività di export e implementando la politica commerciale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’Export Manager ha il compito di identificare nuovi mercati di sbocco, selezionare i distributori più adatti, pianificare e strutturare la rete di distribuzione nei paesi esteri, gestire le vendite, analizzare la concorrenza e stringere accordi commerciali con i partner locali. Per svolgere il suo lavoro in modo efficace, l’Export Manager deve avere
competenze organizzative, relazionali e analitiche , nonché una visione prospettica e una forte motivazione verso il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Le caratteristiche dell’Export Manager vincente
Oltre alle competenze fondamentali richieste per il ruolo, ci sono alcune caratteristiche che contraddistinguono un Export Manager performante. Innanzitutto, una buona padronanza della lingua straniera è un requisito imprescindibile per creare relazioni di fiducia con i partner locali e per comunicare in modo efficace. Inoltre, l’Export Manager deve avere ottime capacità di
analisi del mercato estero
e di
negoziazione , per individuare le opportunità di business e per stringere accordi vantaggiosi. Un’altra abilità fondamentale per l’Export Manager è l’organizzazione, con particolare attenzione alla definizione di obiettivi realistici e alla pianificazione delle tempistiche necessarie per raggiungerli. Infine, l’immagine personale dell’Export Manager deve essere curata ed elegante, poiché trasmette l’immagine dell’azienda che rappresenta. L’Export Manager nei diversi settori
L’Export Manager è una figura professionale molto richiesta in diversi campi di attività, soprattutto in situazioni di difficoltà economica come quelle vissute negli ultimi anni. Il settore alimentare, ad esempio, ha visto molte aziende iniziare a guardare ai mercati esteri come fonte di guadagno, e l’Export Manager è essenziale per individuare i mercati di sbocco più promettenti e per adattare i prodotti alle esigenze locali. Anche il settore tessile sta iniziando a riconoscere l’importanza dell’Export Manager, soprattutto per le aziende che vogliono esportare i propri prodotti all’estero ma che non hanno le competenze interne per farlo. Le categorie di Export Manager
Esistono due categorie di Export Manager: gli
“hunter”
e i “farmer”. Gli
“hunter”
sono i professionisti che hanno il compito di individuare nuovi clienti e di sviluppare nuovi mercati all’estero. La loro funzione è quella di avviare e consolidare le relazioni con i distributori, i clienti diretti e gli importatori, e di individuare le opportunità di business in nuovi paesi o regioni. Per farlo, gli “hunter” si occupano degli studi di mercato, dell’analisi dei competitor, della definizione della strategia commerciale, del pricing, della promozione e della distribuzione dei prodotti sul territorio. Invece, i
“farmer”
hanno il compito di gestire e implementare il portafoglio clienti già esistente, fidelizzandoli, mantenendoli soddisfatti e aumentando la quota di mercato. Si tratta di una funzione strategica e operativa allo stesso tempo, che richiede ottime capacità relazionali e di gestione delle attività commerciali. La scelta tra gli “hunter” e i “farmer” dipende dallo stadio di sviluppo del mercato estero e dalle esigenze dell’azienda. Ad esempio, se l’azienda è ancora ai primi passi dell’espansione internazionale, gli “hunter” possono essere la scelta migliore per acquisire nuovi clienti e creare la propria presenza all’estero. Al contrario, se l’azienda ha già una buona presenza sul mercato internazionale e vuole consolidare la propria posizione, gli “farmer” sono la scelta migliore per mantenere e sviluppare i rapporti con i clienti esistenti. Quanto guadagna un Export Manager?
Il guadagno di un Export Manager dipende da diversi fattori, tra cui l’esperienza, il settore di attività, le dimensioni dell’azienda, le responsabilità e la posizione geografica. In generale, un Export Manager con esperienza e un buon track record può guadagnare mediamente tra i 40.000 e i 80.000 euro lordi all’anno in Italia. Tuttavia, in alcuni settori di attività ad alta specializzazione o in aziende di grandi dimensioni, il guadagno può superare i 100.000 euro lordi all’anno. Inoltre, ci sono anche fattori come bonus, commissioni sulle vendite e benefit aggiuntivi che possono influire sul guadagno totale di un Export Manager. Come diventare export manager?
Per diventare Export Manager consigliamo di completare un percorso di studi in ambito economico, come una laurea in economia, in commercio internazionale, in relazioni internazionali, in scienze politiche o in ingegneria gestionale. Tuttavia, non è un requisito fondamentale: sono richieste, infatti, competenze trasversali quali la conoscenza di base del diritto commerciale, delle norme doganali, della finanza e delle tecniche di marketing. Una volta terminati gli studi, si può acquisire esperienza nel settore lavorando come assistente di un Export Manager, oppure come Export Area Manager, occupandosi di una specifica area geografica. Le categorie di Export Manager
Esistono due categorie di Export Manager: gli
“hunter”
e i “farmer”. Gli
“hunter”
sono i professionisti che hanno il compito di individuare nuovi clienti e di sviluppare nuovi mercati all’estero. Invece, i
“farmer”
hanno il compito di gestire e implementare il portafoglio clienti già esistente. Quanto guadagna un Export Manager?
Il guadagno di un Export Manager dipende da diversi fattori, tra cui l’esperienza, il settore di attività, le dimensioni dell’azienda, le responsabilità e la posizione geografica.
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è uno tra i profili più ricercati dalle aziende in questo periodo. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, la richiesta di questa figura professionale ha visto un
incremento del 20% nel mercato del lavoro . E si rivolge, per lo più, ad individuare candidati che dispongano di almeno cinque anni di esperienza nel settore e che abbiano acquisito un’eccellente capacità a destreggiarsi tra i mercati esteri. Chi è l’Export Manager e quali sono le sue mansioni
L' Export Manager
è una figura professionale chiave per le aziende che vogliono espandersi e affermarsi sui mercati esteri. Il suo ruolo è quello di sviluppare il mercato internazionale dell’azienda, coordinando le attività di export e implementando la politica commerciale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’Export Manager ha il compito di identificare nuovi mercati di sbocco, selezionare i distributori più adatti, pianificare e strutturare la rete di distribuzione nei paesi esteri, gestire le vendite, analizzare la concorrenza e stringere accordi commerciali con i partner locali. Per svolgere il suo lavoro in modo efficace, l’Export Manager deve avere
competenze organizzative, relazionali e analitiche , nonché una visione prospettica e una forte motivazione verso il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Le caratteristiche dell’Export Manager vincente
Oltre alle competenze fondamentali richieste per il ruolo, ci sono alcune caratteristiche che contraddistinguono un Export Manager performante. Innanzitutto, una buona padronanza della lingua straniera è un requisito imprescindibile per creare relazioni di fiducia con i partner locali e per comunicare in modo efficace. Inoltre, l’Export Manager deve avere ottime capacità di
analisi del mercato estero
e di
negoziazione , per individuare le opportunità di business e per stringere accordi vantaggiosi. Un’altra abilità fondamentale per l’Export Manager è l’organizzazione, con particolare attenzione alla definizione di obiettivi realistici e alla pianificazione delle tempistiche necessarie per raggiungerli. Infine, l’immagine personale dell’Export Manager deve essere curata ed elegante, poiché trasmette l’immagine dell’azienda che rappresenta. L’Export Manager nei diversi settori
L’Export Manager è una figura professionale molto richiesta in diversi campi di attività, soprattutto in situazioni di difficoltà economica come quelle vissute negli ultimi anni. Il settore alimentare, ad esempio, ha visto molte aziende iniziare a guardare ai mercati esteri come fonte di guadagno, e l’Export Manager è essenziale per individuare i mercati di sbocco più promettenti e per adattare i prodotti alle esigenze locali. Anche il settore tessile sta iniziando a riconoscere l’importanza dell’Export Manager, soprattutto per le aziende che vogliono esportare i propri prodotti all’estero ma che non hanno le competenze interne per farlo. Le categorie di Export Manager
Esistono due categorie di Export Manager: gli
“hunter”
e i “farmer”. Gli
“hunter”
sono i professionisti che hanno il compito di individuare nuovi clienti e di sviluppare nuovi mercati all’estero. La loro funzione è quella di avviare e consolidare le relazioni con i distributori, i clienti diretti e gli importatori, e di individuare le opportunità di business in nuovi paesi o regioni. Per farlo, gli “hunter” si occupano degli studi di mercato, dell’analisi dei competitor, della definizione della strategia commerciale, del pricing, della promozione e della distribuzione dei prodotti sul territorio. Invece, i
“farmer”
hanno il compito di gestire e implementare il portafoglio clienti già esistente, fidelizzandoli, mantenendoli soddisfatti e aumentando la quota di mercato. Si tratta di una funzione strategica e operativa allo stesso tempo, che richiede ottime capacità relazionali e di gestione delle attività commerciali. La scelta tra gli “hunter” e i “farmer” dipende dallo stadio di sviluppo del mercato estero e dalle esigenze dell’azienda. Ad esempio, se l’azienda è ancora ai primi passi dell’espansione internazionale, gli “hunter” possono essere la scelta migliore per acquisire nuovi clienti e creare la propria presenza all’estero. Al contrario, se l’azienda ha già una buona presenza sul mercato internazionale e vuole consolidare la propria posizione, gli “farmer” sono la scelta migliore per mantenere e sviluppare i rapporti con i clienti esistenti. Quanto guadagna un Export Manager?
Il guadagno di un Export Manager dipende da diversi fattori, tra cui l’esperienza, il settore di attività, le dimensioni dell’azienda, le responsabilità e la posizione geografica. In generale, un Export Manager con esperienza e un buon track record può guadagnare mediamente tra i 40.000 e i 80.000 euro lordi all’anno in Italia. Tuttavia, in alcuni settori di attività ad alta specializzazione o in aziende di grandi dimensioni, il guadagno può superare i 100.000 euro lordi all’anno. Inoltre, ci sono anche fattori come bonus, commissioni sulle vendite e benefit aggiuntivi che possono influire sul guadagno totale di un Export Manager. Come diventare export manager?
Per diventare Export Manager consigliamo di completare un percorso di studi in ambito economico, come una laurea in economia, in commercio internazionale, in relazioni internazionali, in scienze politiche o in ingegneria gestionale. Tuttavia, non è un requisito fondamentale: sono richieste, infatti, competenze trasversali quali la conoscenza di base del diritto commerciale, delle norme doganali, della finanza e delle tecniche di marketing. Una volta terminati gli studi, si può acquisire esperienza nel settore lavorando come assistente di un Export Manager, oppure come Export Area Manager, occupandosi di una specifica area geografica. Le categorie di Export Manager
Esistono due categorie di Export Manager: gli
“hunter”
e i “farmer”. Gli
“hunter”
sono i professionisti che hanno il compito di individuare nuovi clienti e di sviluppare nuovi mercati all’estero. Invece, i
“farmer”
hanno il compito di gestire e implementare il portafoglio clienti già esistente. Quanto guadagna un Export Manager?
Il guadagno di un Export Manager dipende da diversi fattori, tra cui l’esperienza, il settore di attività, le dimensioni dell’azienda, le responsabilità e la posizione geografica.
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